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“Basta favori ai mercanti di armi”: la petizione della società civile per fermare l'assalto alla Legge 185

“Basta favori ai mercanti di armi”: la petizione della società civile per fermare l'assalto alla Legge 185

Decine di organizzazioni della società civile, tra le quali “Rete italiana Pace e Disarmo”, si sono riunite nel coordinamento “Basta favori ai mercanti di armi” e hanno lanciato la petizione “Basta favori ai mercanti di armi! Fermiamo lo svuotamento della Legge 185/90” per evitare che, dopo il voto al Senato, il Ddl di modifica della Legge 185 sia approvato in via definitiva anche alla Camera.

In particolare, il coordinamento chiede ai deputati di intervenire sul testo di legge votando alcuni emendamenti specifici, «illustrati e proposti già dall’inizio dell’iter parlamentare del DDL governativo di modifica».

1) Evitare che la reintroduzione del Comitato Interministeriale per gli Scambi di materiali di armamento per la Difesa (CISD) rappresenti un tacito «“via libera” preventivo a qualsiasi vendita di armi ma sia sempre bilanciato dall’analisi tecnica e informata degli uffici preposti presso la Presidenza del Consiglio, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero della Difesa».

2) Inserire nella nuova norma il richiamo esplicito al Trattato Onu sul Commercio delle Armi (Arms Trade Treaty), che è entrato in vigore solo nel 2014 e che «ha precedenza sulle leggi nazionali».

3) Migliorare la trasparenza sull’export di armi «rendendo più completi e leggibili» i dati inseriti nella Relazione annuale al Parlamento.

4) Sempre per trasparenza e informazione dell’opinione pubblica, impedire – come vuole il governo – che vengano eliminati della Relazione annuale i dettagli dell’interazione tra banche e aziende militari.

5) «Impedire l’eliminazione dell’Ufficio di coordinamento della produzione di materiali di armamento presso la Presidenza del Consiglio», il quale può «avanzare pareri, informazioni e proposte per la riconversione a fini civili delle industrie nel settore della difesa».

6) «Reintrodurre la possibilità per il CISD di ricevere informazioni sul rispetto dei diritti umani» anche da parte delle organizzazioni riconosciute da ONU, UE e Ong.

I promotori della mobilitazione, per salvare la 185 dalle grinfie del governo, invitano i cittadini a sottoscrivere e rilanciare sui social network la petizione popolare ai deputati. Chiedono inoltre di far aderire la propria organizzazione (associazione, sindacato, parrocchia, circolo, ecc.) alla rete (operativo@retepacedisarmo.org). Chiedono altresì di promuovere presso il proprio Comune l’adozione di una Mozione in difesa della Legge 185/90 e contro le esportazioni irresponsabili di armi.

Leggi e firma la petizione

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