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Clima, natura e partiti politici: ecco le pagelle in vista delle elezioni

Clima, natura e partiti politici: ecco le pagelle in vista delle elezioni

In vista della tornata elettorale dell’8 e 9 giugno prossimi per il Parlamento europeo, prosegue la mobilitazione delle organizzazioni ambientaliste, non solo italiane, per informare i cittadini elettori sul ruolo centrale dei loro rappresentanti nelle istituzioni europee nell’adozione di «politiche ambientali ambiziose volte a rispondere all’emergenza climatica e di perdita di biodiversità e salvaguardare il benessere umano».

Tra le iniziative, WWF, CAN Europe, EEB, BirdLife e Transports & Environment hanno condotto un’analisi approfondita sul voto di tutti i parlamentari europei, negli ultimi 5 anni, in relazione a 30 provvedimenti su clima, natura e inquinamento. Il risultato dei dati aggregati nei partiti di riferimento dei parlamentari fornisce un punteggio (uno scoreboard) e quindi una classifica dei gruppi e dei partiti dei singoli Paesi membri dell’Unione. «La Scoreboard – si legge in una nota diffusa dal WWF – ha come obiettivo quello di fornire ai cittadini italiani ed europei uno strumento trasparente e interattivo per valutare l’operato degli Eurodeputati sulle politiche ambientali nella legislatura ormai al termine e promuovere una maggiore consapevolezza in merito alle posizioni delle forze politiche italiane sulla transizione ecologica».

La pagella dei partiti italiani

Al netto di “cambi di casacca”, salti di gruppo e abbandoni tra il 2019 e il 2024, che hanno complicato la stesura delle pagelle, l’indagine conclude che «Movimento 5 Stelle, Partito Democratico ed Europa Verde hanno dimostrato di sostenere i principali provvedimenti volti a rafforzare e rendere effettiva la transizione ecologica. Il PD ha tuttavia dimostrato una minore ambizione su alcuni provvedimenti del Green Deal, registrando un risultato inferiore rispetto al M5S e a Europa Verde».

Bocciati invece i partiti del centrodestra che in Italia fanno parte della maggioranza di governo, i quali hanno «quasi costantemente remato contro l’approvazione di misure ambiziose in campo ambientale. Fratelli d’Italia (nel gruppo europeo ECR) e Lega (nel gruppo europeo ID) segnano entrambi punteggi bassissimi, a dimostrazione di una netta opposizione al Green Deal e ad una transizione ecologica rapida ed efficace. Anche Forza Italia si posiziona ben al di sotto della media registrata dal gruppo del Partito Popolare Europeo di cui fa parte».

Rimandati a settembre i centristi di Azione e Italia Viva (appartenenti al gruppo Renew Europe) «che dimostrano scarsa ambizione su clima, natura e biodiversità».

Commenti a margine

Secondo Dante Caserta (responsabile Affari Legali e Istituzionali del WWF Italia), «Alle elezioni di giugno, i cittadini italiani ed europei hanno l’opportunità storica di scegliere un futuro sostenibile per l’Europa, che dia priorità alla protezione dell’ambiente e al benessere umano. È importante scegliere chi votare sulla base di informazioni trasparenti e verificabili», come quelle fornite dall’indagine e dalla scoreboard sulle votazioni in Parlamento Ue. Caserta invita gli elettori a scegliere i loro rappresentanti «sulla base del loro impegno effettivo per la transizione ecologica in Europa» e ricorda che l’Osservatorio del WWF sulle europee «esaminerà anche i programmi che i partiti presenteranno in vista delle elezioni». L’auspicio è che, nel tempo, anche i partiti meno sensibili al tema «modifichino il proprio orientamento di fronte ai danni che il cambiamento climatico, la distruzione della natura e l’inquinamento di aria, acqua e suolo stanno determinando non solo all’ambiente, ma anche alla salute e alla sicurezza di tutti noi».

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