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Mario Gozzini: fede, dialogo e laicità. Un libro lo racconta a 25 anni dalla morte

Mario Gozzini: fede, dialogo e laicità. Un libro lo racconta a 25 anni dalla morte

Tratto da: Adista Notizie n° 16 del 27/04/2024

 

41841 ROMA-ADISTA. «Cristiano nel partito e comunista nella Chiesa» è un’espressione di Alfonso Carlos Comín, fra i leader dei Cristiani per il socialismo in Spagna, che ben si adatta a Mario Gozzini, di cui esce ora, a 25 anni dalla sua morte, la prima biografia, curata dallo storico Giambattista Scirè (L’uomo del dialogo. Mario Gozzini oltre gli steccati fra cristianesimo e comunismo, Marietti1820, Bologna 2024, pp. 276, €26).

Si tratta di un volume denso, rigoroso e ampiamente documentato, ma che si legge piacevolmente, grazie al quale, oltre alla vita di Gozzini, si ricostruisce anche un pezzo importante della storia del ‘900, lungo un filo rosso che parte dall’antifascismo, si rafforza durante la Resistenza, passa per la scrittura della Costituzione repubblicana, attraversa i movimentati anni ‘60-‘70, arriva fino alla conclusione della guerra fredda, tenendo insieme cristiani e comunisti nella ricerca di un terreno comune di incontro e di impegno per una società giusta e pacifica. E se da una parte i comunisti hanno dovuto superare diffidenze verso un mondo cattolico erroneamente considerato come un unico blocco monolitico reazionario, dall’altra le «avanguardie cristiane» hanno dovuto fare i conti con le scomuniche delle gerarchie ecclesiastiche contro tutti coloro che intrattenevano rapporti con il nemico rosso e resistere a chi li bollava come «comunistelli di sacrestia». Mario Gozzini (1920- 1999), intellettuale cattolico e senatore comunista indipendente, rappresenta al meglio questa storia di dialogo e di collaborazione, di cui è stato protagonista, insieme ad altri compagni di viaggio “eretici”.

Nato a Firenze, Gozzini si laurea in lettere, frequenta gli ambienti delle riviste culturali fiorentine come Frontespizio e intellettuali come Giovanni Papini – da cui poi si allontanerà – e lo storico del cristianesimo Ernesto Buonaiuti, prete scomunicato e antifascista perseguitato dal regime di Mussolini, a cui rifiutò di giurare. Negli anni ‘50 si avvicina a preti di frontiera come Primo Mazzolari, David Maria Turoldo, Ernesto Balducci (che lo attrae nel gruppo di Testimonianze), Divo Barsotti ed Enrico Bartoletti (con don Lorenzo Milani, invece, ha un unico incontro, piuttosto burrascoso, a causa della inguaribile allergia di priore di Barbiana agli intellettuali) e a democristiani di sinistra come Giuseppe Dossetti, Giorgio La Pira e Nicola Pistelli, convincendosi che la Dc – per la quale, se la malattia non lo avesse tenuto lontano dai seggi, avrebbe comunque votato il 18 aprile 1948 – è irriformabile. Intanto Angelo Roncalli, diventato papa con il nome di Giovanni XXIII, convoca il Concilio Vaticano II, su cui Gozzini scrive un libro (Concilio aperto, Vallecchi, 1962) che ha un grande successo editoriale e “traduce” il Concilio per i non addetti ai lavori, in un’operazione analoga a quella che compie Raniero La Valle con il quotidiano cattolico bolognese L’Avvenire d’Italia.

Iniziano a cadere gli steccati: il Pci al X congresso (1962) riconosce che la fede non è un ostacolo alla costruzione del socialismo, Togliatti a Bergamo (1963) pronuncia un importante discorso (“Il destino dell’uomo”) con il quale chiama i cattolici alla collaborazione su alcuni temi a partire da quelli della pace e del disarmo, Giovanni XXIII scrive l’enciclica Pacem in Terris (1963) e apre al confronto con i comunisti. Gozzini coglie i «segni dei tempi» e pubblica con Vallecchi Il dialogo alla prova (1964), libro in cui si avvicendano interventi di intellettuali marxisti (come i dirigenti comunisti Lucio Lombardo Radice e Luciano Gruppi) e cattolici (come Nando Fabro, Ruggero Orfei e Giampaolo Meucci) che spalanca le porte al dialogo e getta le basi per una futura collaborazione. Che si realizza, a livello politico, nel 1976, quando Gozzini, dopo aver portato a termine il lavoro preparatorio per il nuovo catechismo degli adulti commissionatogli dalla Conferenza episcopale italiana, insieme ad altri cinque cattolici (i giornalisti La Valle e Piero Pratesi, gli storici Paolo Brezzi e Massimo Toschi, il critico letterario Angelo Romanò) e al pastore valdese Tullio Vinay, accetta la candidatura al Senato come indipendente nel Pci. Un’operazione politica che rende manifesta la fine dell’unità politica dei cattolici nella Dc, anticipata dall’impegno dei «cattolici per il no» al referendum sul divorzio del 1974, di cui Gozzini fece parte.

Nelle sue tre legislature nel gruppo della Sinistra indipendente (1976-1987), Gozzini (che è anche socio di Adista) sostiene alcune importanti leggi – dalla 194 sull’aborto alla 180 che chiude i manicomi – e soprattutto firma la riforma delle carceri, che infatti porta ancora il suo nome, nonostante sia stata in parte svuotata dai vari governi di destra che si sono avvicendati negli anni.

Sciolti la Sinistra indipendente e anche il Pci, a cui rimprovera l’abbandono della «carica utopica» e l’appiattimento sulla «civiltà occidentale», si chiude per Gozzini l’esperienza politica, ma non l’impegno per il dialogo. «Attraverso il suo intervento culturale, politico, teologico – scrive Scirè – ha contribuito da assoluto protagonista a un notevole progresso sul terreno della laicità, non solo nella vita della Chiesa (vicende ante e post conciliari) e del mondo cattolico (superamento dell’unità politica dei cattolici), non solo nella struttura del Pci (statuto e pluralismo) ma, più in generale, nelle complesse dinamiche della società italiana (divorzio, aborto, carceri, Concordato). In questo senso Gozzini ha messo in pratica il “dialogo alla prova”, non solo teorizzandolo nei suoi scritti, non solo tramutandolo in fatti politici nell’azione parlamentare, ma soprattutto vivendolo in prima persona nella realtà quotidiana di confronto con il diverso, con una profonda dose di bontà e disponibilità verso gli altri. Si potrebbero utilizzare tre termini, dialogo, etica e laicità, nel senso di contaminazione e mescolamento delle idee al fine di una laica collaborazione volta al miglioramento della società, per sintetizzare l’intero percorso di Gozzini». 

*Foto da Wikimedia Commons, immagine orignale e licenza 

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